L’INFLUENCER E LE COLLABORAZIONI: QUALI CLAUSOLE INDISPENSABILI?

L’INFLUENCER E LE COLLABORAZIONI: QUALI CLAUSOLE INDISPENSABILI?

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    COME SI STRUTTURA UN CONTRATTO TRA COMMITTENTE E INFLUENCER.

     

    Le nuove professioni on line (influencer, streamers, content creators, etc) stanno progressivamente ritagliandosi fette importanti di mercato, al punto da poterle considerare le professioni del futuro (e ormai anche del presente).

     

    Proprio per la rapidissima capacità di queste figure professionali di catturare l’attenzione, non soltanto dei più giovani, e di veicolare grandissime quantità di informazioni, conoscenze e contenuti attraverso il loro lavoro, spesso gli “influencers” vengono presi in considerazione da grandi aziende, agenzie e altre professionalità attive sul web, quale possibile canale di pubblicità, comunicazioni commerciali e, verosimilmente, di guadagno.

     

     

    Questi rapporti tra l’influencer e tali potenziali committenti, tuttavia, necessitano di una particolare attenzione dal punto di vista giuridico, con particolare riguardo, tra i vari aspetti, ai contenuti indispensabili che i contratti che regolamentano tali rapporti devono prevedere.

     

     

    Naturalmente, trattandosi di rapporti contrattuali atipici, cioè non previsti dal codice civile, ma comunque meritevoli di tutela e consentiti ai sensi dell’art. 1322 c.c., sarà compito di competenti consulenti legali, incaricati da tali professionisti, predisporre attentamente le relative clausole.

     

     

    Vediamo le più importanti, a nostro avviso indispensabili per garantire al creatore di contenuti delle sicure tutele contrattuali. Fermo restando che, di volta in volta, in base al singolo caso concreto, si potrebbe disegnare uno schema contrattuale piuttosto che un altro.

     

     

     

    1. QUANTITA’ E TIPOLOGIA DI CONTENUTI DA PRODURRE E PUBBLICARE SUI PROPRI CANALI.

    Un primo aspetto imprescindibile e tassativo è descrivere esattamente l’oggetto della prestazione dell’influencer. Quali servizi saranno prestati, per cui: quali contenuti dovrà produrre, quali eventuali prodotti (se previsto) pubblicizzare, quanti e quali post, video, articoli pubblicare ed entro quali tempistiche, etc.

    Più questo elemento sarà dettagliato nel contratto, meno saranno i rischi di possibili incomprensioni, inadempimenti e, soprattutto, di contenzioso.

     

    1. INDICAZIONE DEI CANALI SU CUI SARANNO PUBBLICATI I CONTENUTI.

    Altrettanto importante per l’influencer è pattuire chiaramente su quali canali social dovrà operare per conto del committente, preferibilmente specificando le modalità tassative di pubblicazione che saranno adottate (es. limiti di caratteri, limiti di durata di eventuali video, limiti di immagini pubblicabili, etc),.

     

    1. QUALI TERMINOLOGIE ADOTTARE.

    Può sembrare un elemento superfluo, ma in realtà dovrebbe essere oggetto di specifico accordo anche il novero di termini (quantomeno per categorie) che l’influencer può utilizzare nei propri post e, eventualmente, l’indicazione dei termini che NON può utilizzare, perché, in ipotesi, pregiudizievoli per gli interessi del committenti, oppure in violazione di altri accordi o norme, ovvero semplicemente perché non adatti agli obiettivi di marketing da raggiungere.

    Questo elemento è particolarmente importante in relazione all’uso dei c.d. hashtags (#), la cui capacità di veicolare followers e potenziale clientela è decisiva, così come lo è quella di allontanarli in caso di uso improprio.

     

    1. IL COMPENSO DELL’INFLUENCER.

    Come per ogni contratto in cui si conferisce un incarico, anche nel caso dell’infuencer deve essere espressamente indicato il compenso che lo stesso andrà a percepire, con indicazione dei tempi e delle modalità di pagamento, ad esempio: se saranno previsti acconti iniziali, di quale entità, se saranno concordati dei particolari bonus in caso di raggiungimento di obiettivi specifici, se ci sono delle condizioni negative per cui il compenso non sarà erogato, etc.

    Anche questo aspetto non può essere trascurato, e più sarà dettagliatamente concordato, minori saranno i rischi di controversie.

     

    1. EVENTUALI PATTI DI NON CONCORRENZA E CLAUSOLE DI RISERVATEZZA.

    Dal momento che l’influencer, nello svolgimento dell’incarico, si trova nella condizione di catalizzare, talora su larga scala, potenziale clientela per conto del suo committente, nella maggior parte dei casi quest’ultimo chiederà alla propria controparte di sottoscrivere un patto di non concorrenza: ovvero un accordo con cui le parti andranno a stabilire che, una volta cessato l’incarico per conto del committente, l’influencer non potrà svolgere attività analoga a quella oggetto dell’incarico, per un certo periodo di tempo: di fatto, l’influencer non potrà fare concorrenza al suo committente ad incarico esaurito.

    Questi patti, ovviamente, devono avere un contenuto certo, determinato tassativamente, non illimitato nel tempo e nello spazio, nonché devono essere accompagnati da specifiche clausole di natura economica, sia in termini di potenziali incrementi del compenso dell’influencer, in caso di maggiori limiti successivi a lui imposti dal committente, sia in termini di possibili sanzioni che l’influencer potrebbe ricevere in caso di violazioni.

    Analogo discorso, vale, per le clausole di riservatezza: l’influencer, nello svolgimento del suo incarico per conto del committente, potrebbe venire a conoscenza di elementi del know-how aziendale, su cui sarà tenuto a mantenere riserbo, anche in questo caso, a condizioni e con regole da definire.

     

    A questo schema generale, naturalmente, si sommerà un’ampia casistica di clausole che di volta in volta, a seconda del caso specifico, il consulente legale incaricato valuterà di introdurre nel regolamento contrattuale (o di chiederne l’aggiunta, in caso di schema contrattuale predisposto dal committente): clausole sulla conformità dei servizi resi ai parametri qualitativi richiesti dal brand, elencazione di specifici diritti ed obblighi delle parti, condizioni tassative di recesso unilaterale dal contratto o risoluzione contrattuale, legge applicabile e autorità giudiziaria competente in caso di controversie, eventuali clausole di arbitrato, etc.

     

     

    In definitiva, è evidente come non sia facile orientarsi in ambito contrattuale anche per queste nuove professioni, ragion per cui è sempre consigliabile muovere ogni passo con il supporto adeguato di professionisti del settore legale, preparati e competenti in materia.

    Autore: Avv. Corrado Castelli

     

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